giovedì 31 marzo 2011

Pourquoi Satan est-il représenté par un bouc ?


Baphomet de Mendès

Dans le bestiaire satanique nous rencontrons souvent Baphomet de Mendès, figure androgyne, pourvue d’une poitrine de femme et d’une tête de bouc avec ses longues cornes et sa barbiche. Certains satanistes voient dans l’aspect féminin de Baphomet l’épouse de Satan, qui se lave dans le sang de ses ennemis, et dans l’aspect masculin, Satan lui-même. Cet animal rituel, qui n’a pas été inventé par les satanistes du 19ème siècle, remonte à l’antique culte égyptien qui consacra un bouc dans le village de Mendès et l’adorèrent comme une divinité liée à la fertilité. Le culte du bouc, né en Égypte et dans une partie de la Palestine, se diffusa ensuite en occident et dans le monde de la sorcellerie. L’iconographie populaire s’inspirera de cet animal hideux pour représenter Satan : cornes, sabots, ... 

Voici de très belles chaussures pour se rendre au bal des sorcières :

mercoledì 9 marzo 2011

Il Dio in cui non credo



Il Dio in cui non credo
(di Juan Arias)


Sì, io non crederò mai in:
Il Dio che «sorprenda» l'uomo in un peccato di debolezza.
Il Dio che condanni la materia.
Il Dio incapace di dare una risposta ai problemi gravi di un uomo sincero e onesto che dice piangendo: «non posso».
Il Dio che ami il dolore.
Il Dio che metta la luce rossa alle gioie umane. Il Dio che sterilizza la ragione dell'uomo.
Il Dio che benedica i nuovi Caini dell'umanità.
Il Dio mago e stregone.
Il Dio che si faccia temere.
Il Dio che non si lasci dare del tu.
Il Dio nonno di cui si possa abusare.
Il Dio che si faccia monopolio di una Chiesa, di una razza, di una cultura, di una casta.
Il Dio che non abbia bisogno dell'uomo.
Il Dio lotteria con cui si vinca solo a sorte.
Il Dio arbitro che giudichi sempre col regolamento alla mano.
Il Dio solitario.
Il Dio incapace di sorridere di fronte a molte monellerie degli uomini.
Il Dio che «giochi» a condannare.
Il Dio che «mandi» all'inferno.
Il Dio che non sappia aspettare.
Il Dio che esiga sempre dieci agli esami.
Il Dio capace di essere spiegato da una filosofia.
Il Dio che adorano quelli che sono capaci di condannare un uomo.
Il Dio incapace di amare quello che molti disprezzano.
Il Dio incapace di perdonare tante cose che gli uomini condannano.
Il Dio incapace di redimere la miseria.
Il Dio incapace di capire che i «bambini» debbono insudiciarsi e sono smemorati.
Il Dio che impedisca all'uomo di crescere, di conquistare, di trasformarsi, di superarsi fino a farsi «quasi un Dio».
Il Dio che esiga dall'uomo, perché creda, di rinunciare a essere uomo.
Il Dio che non accetti una sedia nelle nostre feste umane.
Il Dio che è capito soltanto dai maturi, i sapienti, i sistemati.
Il Dio che non è temuto dai ricchi alla cui porta sta la fame e la miseria.
Il Dio capace di essere accettato e compreso dagli egoisti.
Il Dio onorato da quelli che vanno a messa e continuano a rubare e a calunniare.
Il Dio asettico, elaborato in un gabinetto scientifico da tanti teologi e canonisti.
Il. Dio che non sappia scoprire qualcosa della sua bontà, della sua essenza là dove vibra un amore per quanto sbagliato.
Il Dio a cui piaccia la beneficenza di chi non pratica la giustizia.
Il Dio per cui è il medesimo peccato compiacersi alla vista di due belle gambe, distrarsi nelle preghiere, calunniare il prossimo, frodare del salario gli operai o abusare del potere.
Il Dio che condanni la sessualità.
Il Dio del «me la pagherai».
Il Dio che si penta, qualche volta di aver regalato la libertà all'uomo.
Il Dio che preferisca l'ingiustizia al disordine.
Il Dio che si accontenti che l'uomo si metta in ginocchio anche se non lavora,
il Dio muto e insensibile nella storia di fronte ai problemi angosciosi della umanità che soffre.
Il Dio a cui interessino le anime e non gli uomini.
Il Dio morfina per il rinnovamento della terra e speranza soltanto per la vita futura.
Il Dio che crei discepoli che disertano i compiti del mondo e sono indifferenti alla storia dei loro fratelli.
Il Dio di quelli che credono di amare Dio, perché non amano nessuno.
Il Dio che è difeso da quanti non si macchiano mai le mani, non si affacciano mai alla finestra, non si gettano mai nell'acqua.
Il Dio a cui piacciano quelli che dicono sempre: «tutto va bene».
Il Dio di quelli che pretendono che il sacerdote cosparga di acqua benedetta i sepolcri imbiancati delle loro sporche manovre.
Il Dio che predicano i preti che credono che l'inferno è pieno e il cielo quasi vuoto.
Il Dio dei preti che pretendono che si possa criticare tutto e tutti all'infuori di loro.
Il Dio che giustifichi la guerra.
Il Dio che ponga la legge al di sopra della coscienza.
Il Dio che sostenga una chiesa statica, immobile, incapace di purificarsi, di perfezionarsi e di evolversi.
Il Dio dei preti che hanno risposte prefabbricate per tutto.
Il Dio che neghi all'uomo la libertà di peccare.
Il Dio che non continui a scomunicare i nuovi farisei della storia.
Il Dio che non sappia perdonare qualche peccato.
Il Dio che preferisca i ricchi.
Il Dio che «causi» il cancro, che «invii» la leucemia, che «renda sterile» la donna o che «si porti via» il padre di famiglia che lascia cinque creature nella miseria.
Il Dio che possa essere pregato solo in ginocchio, che si possa incontrare solo in chiesa.
Il Dio che accetti e dia per buono tutto ciò che i teologi dicono di lui.
Il Dio che non salvi quanti non lo hanno conosciuto ma lo hanno desiderato e cercato.
Il Dio che «mandi» all'inferno il bambino dopo il suo primo peccato.
Il Dio che non dia all'uomo la possibilità di potersi condannare.
Il Dio per cui l'uomo non sia la misura di tutto il creato.
Il Dio che non vada incontro a chi lo ha abbandonato.
Il Dio incapace di far nuove tutte le cose.
Il Dio che non abbia una parola diversa, personale, propria per ciascun individuo.
Il Dio che non abbia mai pianto per gli uomini.
Il Dio che non sia la luce.
Il Dio che preferisca la purezza all'amore.
Il Dio insensibile di fronte a una rosa.
Il Dio che non possa scoprirsi negli occhi di un bambino o di una bella donna o di una madre che piange.
Il Dio che non sia presente dove vibra l'amore umano.
Il Dio che si sposi con una politica.
Il Dio di quanti pregano perché gli altri lavorino.
Il Dio che non possa essere pregato sulle spiagge.
Il Dio che non si riveli qualche volta a colui che lo desidera onestamente.
Il Dio che distrugga la terra e le cose che l'uomo ama di più invece di trasformarle.
Il Dio che non abbia misteri, che non fosse più grande di noi.
Il Dio che per renderci felici ci offra una felicità separata dalla nostra natura umana.
Il Dio che annichilisca per sempre la nostra carne invece di risuscitarla.
Il Dio per cui gli uomini valgono non per ciò che sono ma per ciò che hanno o che rappresentano.
Il Dio che accetti come amico chi passa per la terra senza far felice nessuno.
Il Dio che non poserà la generosità del sole che bacia quanto tocca, i fiori e il concime.
Il Dio incapace di divinizzare l'uomo facendolo sedere alla sua tavola e dandogli la sua eredità.
Il Dio che non sappia offrire un paradiso in cui noi ci sentiamo fratelli e in cui la luce non venga solo dal sole e dalle stelle ma soprattutto dagli uomini che amano.
Il Dio che non sia l'amore e che non sappia trasformare in amore quanto tocca.
Il Dio che abbracciando l'uomo già qui sulla terra non sappia comunicargli il gusto, la gioia, il piacere, la dolce sensazione di tutti gli amori umani messi insieme.
Il Dio incapace di innamorare l'uomo.
Il Dio che non si sia fatto vero uomo con tutte le sue conseguenze.
Il Dio che non sia nato dal ventre di una donna.
Il Dio che non abbia regalato agli uomini la sua stessa madre.
Il Dio nel quale io non possa sperare contro ogni speranza. 


Sì, il mio Dio è l'altro Dio.

L'exorcisme: qui, quoi, où, comment ?

 


Entretien avec Père Gilles Jeanguenin

Interview réalisé par Benjamin Legendre - publié dans LA VIE, le 08/03/2011

Né en Suisse, le Père Gilles Jeanguenin est l'exorciste du diocèse d'Albenga-Imperia, dans le nord de l'Italie. Auteur de "Le diable existe" (éditions Salvator), il nous explique dans quelles conditions l'Eglise permet de recourir exceptionnellement à l'exorcisme et met en garde contre les abus, les superstitions et la confusion avec les maladies uniquement psychiques...

La Vie. Qu’est-ce qu’un exorcisme et qui le pratique ?

Père Gilles Jeanguenin. Par l’exorcisme, c’est l’Église qui agit, au nom de Jésus, pour libérer une personne ou un objet qui est sous l’emprise du Malin. C’est le Christ qui a toute autorité sur les démons ; c’est donc en son nom que l’Eglise commande ces esprits mauvais à quitter ceux qu’ils possèdent ou infestent. Sous sa forme simple, l’exorcisme est pratiqué lors de la célébration du Baptême. L’exorcisme solennel, appelé grand exorcisme, ne peut être pratiqué que par un prêtre et avec la permission de l’évêque du lieu. Par conséquent les laïcs ne peuvent proférer d’exorcismes au nom de l’Église: la plupart du temps, ce ne sont que des charlatans. Cette remarque s’applique aussi aux prêtres qui voudraient exorciser sans être en communion avec l’évêque du lieu. 

L'exorcisme est-il un sacrement?

Non, l’exorcisme n’est pas un sacrement, mais fait partie des sacramentaux institués par l’Eglise. Ce sont des signes sacrés, que l’Eglise a voulu donner aux chrétiens pour sanctifier certaines circonstances de leur vie. Ces rites sacrés comprennent des prières de bénédictions auxquelles s’ajoutent le signe de la croix et d’autres signes, comme l’aspersion d’eau bénite. Ces bénédictions sont très utiles puisqu’elles nous placent sous la protection de Dieu et nous aident à agir en vue de sa glorification.

Une personne psychiquement malade (maniaco-dépressive, schizophrène) peut-elle recourir à un exorcisme pour aller mieux?

Les maladies dans l’ordre de la nature se soignent par des remèdes selon l’ordre de la nature, et les maux spirituels par des remèdes spirituels : par conséquent, on ne peut guérir des maladies psychiques ou physiques par l’exorcisme, à moins que le malin ait une influence avérée sur celles-ci. Comme le « naturel » et le « surnaturel » sont très souvent liés, il faut prendre le temps de bien discerner pour ne partir sur de fausses pistes, dans un sens comme dans l’autre.

Quelle est la différence avec une prière de délivrance?

Il fait distinguer prière de délivrance et exorcisme. Par la prière de délivrance nous demandons à Dieu la libération de ceux qui sont sous l’emprise du Malin. Cette prière peut s’appliquer aussi bien à soi-même qu'aux personnes qui l’ont demandée. La prière de délivrance peut être célébrée par des prêtres, diacres ou par des laïcs, mais sans prendre la forme d'un exorcisme. La prière de délivrance avec l’imposition des mains doit, toutefois, être réservée aux prêtres. Certains mouvements charismatiques, qui font de la prière de délivrance une sorte "d’exorcisme communautaire", commettent de graves abus. Les prières impératives - l'ordre donné à Satan de sortir des personnes possédées- appartiennent exclusivement à l'exorcisme.

Le soulagement induit par l'exorcisme est-il immédiat?

Généralement oui. Cela ne veut pas dire qu’il suffit d’un seul exorcisme pour obtenir la libération définitive de la personne possédée ou infestée. S’il n’y a pas toujours une libération totale, il y a une libération partielle, qui apporte soulagement et paix intérieure à cette personne. L’exorcisme doit alors être répété jusqu’à l’obtention de la libération définitive, qui ne dépend pas de nous, mais de Dieu.

Rencontrez-vous l'échec?

Oui, et pour différents motifs, certains connus et d’autres pas. Par exemple, une personne qui viendrait demander sa libération, mais qui ne chercherait pas réellement à s’approcher de Dieu ou continuerait à consulter mediums et autres professionnels de l’occultisme, ne retirerait que peu de bienfaits de l’exorcisme. Le manque de collaboration de la personne peut être un frein, voire un empêchement à sa libération.

Puis je aller voir directement l'exorciste ou dois-je être recommandé par mon curé?

Un premier discernement pourrait être fait par un prêtre (curé, aumônier,…) ou même par un laïc formé et connaissant bien ce genre de problèmes. Ordinairement, il y a un grand nombre de malades psychiques qui vont à la recherche d’exorcistes: c’est affolant ! Un filtre nous est bien précieux et nécessaire pour éviter d’être envahis par ces personnes perturbées. D’habitude celles qui me sont envoyées par des prêtres ou même par des médecins, ont des problèmes plus sérieux que celles qui se présentent d’elles-mêmes après avoir repéré mon adresse sur internet !

Existe-t-il des contre-indications (santé psychique ou physique)?

On ne doit pas soumettre de personnes atteintes de maladies psychiques à l’exorcisme, même si l’on a de fortes présomptions que le malin puisse avoir pris une part active au délabrement physique et psychique de certaines personnes. Généralement un avis médical s’impose. Certaines personnes, restées dans l’obscurantisme, considèrent que l’épilepsie est une maladie diabolique.

Les animaux, les objets, les lieux peuvent-ils être possédés comme des humains le sont?

On parle d’infestation pour les lieux et les choses et non de possession. Le démon peut prendre possession d’un corps humain et plus rarement de celui d’un animal. En général, l’influence des esprits mauvais peut s’étendre sur tout ce qui est créé, mais non sur l’âme humaine.

Est-ce gratuit?

Aucun vrai exorciste, mandaté officiellement par son évêque, ne présentera de facture à ceux qui viendront lui demander de l’aide. L’exorcisme est donc complètement gratuit. Toutefois, il est bienvenu d’aider économiquement son Église et ses ministres par une offrande libre.

Quelles précautions à prendre devant un proche qui se dit possédé?

Qui s’avoue possédé ou envoûté ne l’est que rarement. Il s’agit souvent de personnes malades psychiquement. Il faut plutôt les convaincre d’aller consulter un prêtre ou quelqu’un qui puisse faire un discernement, et les diriger vers des instances compétentes. Le Rituel des Exorcismes met en garde contre l'imagination de certains qui peut les porter à croire qu'ils sont la proie du démon. Dans tous les cas, il faut vérifier que celui qui se dit possédé par le démon le soit vraiment. Le texte recommande de distinguer entre une véritable intervention diabolique et la crédulité de certains fidèles qui pensent être l'objet de maléfices ou de malédictions. "Il ne faut pas leur refuser une aide spirituelle, mais il ne faut pas à tout prix pratiquer un exorcisme."

Des prêtres abusent-ils de l'exorcisme envers des personnes psychologiquement malades?

Malheureusement oui, mais leur nombre est minime. J’ai dû intervenir plusieurs fois auprès d’évêques pour faire cesser les nuisances de leur exorciste. Il s’agit généralement de prêtres pieux, mais sans discernement ni compétence en matière d’exorcisme, qui demandent à leur consultant d’interrompre leur traitement médical ou exorcisent systématiquement tout hystérique ou épileptique ! La prudence et le discernement sont les qualités incontournables de l’exorciste. Le Rituel ajoute : "L'exorciste décidera avec prudence de la nécessité d'utiliser le rite 'exorcisme après avoir procédé à une enquête diligente - dans le respect du secret confessionnel - et après avoir consulté, selon les possibilités, des experts en matière spirituelle, et, s'il est jugé opportun, des spécialistes en science médicale et psychiatrique, qui ont le sens des réalités spirituelles."